Descrizione
Dona un calendario a un detenuto!
Calendario per distribuzione nelle carceri
Continua l’edizione del calendario “Una Parola per Oggi” con la rilegatura solo a colla, senza cappa di metallo, prodotto unicamente per la distribuzione nelle carceri, in modo che possa essere anche distribuito da chi fa servizio di visita e di consulenza spirituale all’interno di queste istituzioni. NON ha un cartoncino di sostegno, ma è una semplice versione soltanto del blocchetto rilegato a colla per uso personale.
Questo calendario non viene venduto, ma ceduto contro offerta e vuole essere un mezzo per raggiungere i detenuti con il messaggio del Vangelo. Le offerte aiuteranno a coprire le spese di produzione piuttosto alte, data la lavorazione fatta a mano.
IMPORTANTE: la tiratura é limitata e destinata al solo scopo descritto sopra.
nazarDaniela da Verona ci scrive: io –
«Come sapete sono anche la responsabile per la corrispondenza ai detenuti italiani; un servizio che faccio per la gloria del Signore da molti anni. In ogni lettera, oltre che parlare ai detenuti delle cose meravigliose che ha fatto il Signore Gesù per l’umanità, inserisco nelle lettere i foglietti del calendario “Una Parola per Oggi”, per una ulteriore evangelizzazione perché, ho scoperto, che sono molto apprezzati. In seguito a questo parecchi detenuti hanno chiesto una Bibbia ed un calendario che non sempre vengono fatti passare, dipende dall’ordinamento interno del Carcere e dal servizio d’ispezione.»
Dal Carcere ad Augusta (a Daniela) –
«In carcere ho conosciuto Alessandro il quale mi ha parlato del Signore Gesù, e mi ha parlato di te e mi ha fatto leggere le lettere che tu gli hai mandato ed i foglietti del calendario “Una Parola per Oggi”, che hai messo dentro alla lettera mi ha anche detto che potevo scriverti e che tu mi avresti sicuramente risposto. e la cosa mi ha fatto molto piacere. Ho riletto il foglietto del calendario che tu avevi mandato ad Alessandro. Dice: “(Gesù disse:) Io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori a ravvedimento” (Luca 5,32). Quindi Gesù è venuto anche per me! Mi sono affidato a Gesù e credo di aver fatto la cosa migliore che potessi fare.» (Salvatore)
nazarioDal Carcere di Vicenza (A Daniela) –
«Ora l’unica speranza è Gesù, mi sono affidato a Lui e solo a Lui darò ascolto, sono sicuro del Suo perdono e della Sua giustizia. Sono molto dispiaciuto di non essermi reso conto prima dell’importanza che può avere per una persona seguire Gesù ed avere fede in Lui; ero accecato e non capivo che sbagliavo. è grazie ai fogli del calendario che tu hai messo nelle lettere di Fabio, che ho letto un versetto che mi ha colpito in maniera particolare, precisamente quello su cui è scritto: “Chi crede in Lui non sarà confuso” (Romani 9:33), e devo dire che, è proprio li che ho trovato tutti quei benefici che mi hanno fatto tanto bene al cuore. Ora so che è stato un giorno benedetto quando ho preso questa decisione.» (Massimo)
Susanna –
Susanna, una cara sorella che da alcuni anni distribuisce i nostri calendari per carcerati, ci ha scritto la seguente testimonianza: “Grande è stata la mia gioia quando un detenuto, Cristian, mi ha scritto una lettera in cui mi diceva di avere cono-sciuto Cristo attraverso il materiale ricevuto. La sua storia, purtroppo, è abbastanza comu-ne fra i detenuti, il senso di colpa per quanto aveva fatto lo stava schiacciando e lui aveva perso la speranza e la voglia di vivere. Quando ha ricevuto il calendario una frase lo ha colpito molto: “Colui che viene a me non lo respingerò, disse Gesù” Giovanni 6:37. Queste poche parole hanno acceso la speranza in lui e ha comin-ciato a leggere il Nuovo Testamento con bramosia, giorno e notte, e ha capito che Gesù era morto anche per lui. Quando sono andata a trovarlo mi raccontava che prima prendeva psicofar-maci e vedeva la psichiatra tre volte alla settimana, che non riusciva a mangiare senza vomitare, che non poteva lavarsi o camminare perché era troppo debole, neanche poteva alzare il braccio per pettinarsi. Ma dopo aver accolto Gesù, è andato dalla psichiatra e le ha detto di non avere più bisogno di medicine, naturalmente hanno pensato che fosse impazzito del tutto, ma il suo miglioramento è stato presto evidente. E grande era la sua gioia quando, dentro la piccola stanza in cui faccio i colloqui, saltava facendomi vedere che adesso può lavarsi, mangia ed è pieno di vita, Gesù lo ha perdonato e gli ha dato una vita nuova!”